Note sulla neurobiologia e sullo sviluppo psicologico del grounding e dell’embodiment

applicazione nel trattamento di pazienti con disturbi precoci

Abstract

Il concetto di grounding di A. Lowen è originale dell’analisi bioenergetica. Da un punto di vista scientifico si basa sulle rappresentazioni cerebrali e sull’integrazione delle sensazioni – specialmente sulla propriocezione, connessa al senso di equilibrio e al contatto, e quindi come radicamento neurobiologico dell’auto-consapevolezza nel Sé somatico e nella relazionalità. Inoltre, è un modo di rendere operativo il concetto di «principio di realtà” di Freud, per esempio è orientato alla realtà dell’ hic et nunc. Le tecniche bioenergetiche, che stimolano l’integrazione delle «mappe corporee” quali la percezione vestibolare, la propriocezione e il contatto, possono arricchire la consapevolezza, la vitalità e la coesione del Sé in vari gruppi di pazienti che soffrono di disturbi precoci. La neurobiologia, la filosofia moderna e la teoria dei sistemi non solo proclamano la fine del dualismo cartesiano di corpo e mente, ma dimostrano anche che la percezione e la consapevolezza del nostro Sé si basa su tali mappe corporee. In questo saggio il concetto di grounding è concepito come relazionale e radicato nel Sé psicosomatico. Inoltre, viene elaborata una prospettiva evolutiva del grounding, basata su scoperte scientifiche che riguardano la triade primaria di bambino, madre e padre. Questi risultati possono risultare importanti come principi organizzatori della psicoterapia corporea. Tre vignette cliniche illustrano i concetti di grounding, cooperazione e decostruzione dal punto di vista del paziente e del terapeuta.